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Testo e foto di Giorgio Melandri

Su fino a Francoforte, poi ancora su, nel traffico di inizio agosto, a Dortmund, poi fino a Werl e, finalmente, sono ormai le dieci di sera, a Ense-Bremen; un paesino di campagna e un abitante che merita 1300 km di strada: Uwe Werner. Chi ci viene incontro per primo è Elisa un grosso alano, il piccolo di casa Werner. Ci annusa, ci guarda: amici! Uwe intanto ha mantenuto la brace nel barbecue e piazza a cuocere una bella serie di bistecche. La mole di Livio lo ha forse preoccupato ma a tavola siamo Paolo ed io che ci facciamo valere. Ci voleva! Gli uomini alti si stancano prima? Non so, ma Livio è da sistemare subito a letto. La giornata è stata dura e la vasca in sala è come un trailer ben riuscito; Theraps irregularis, Nandopsis "yellow labridens", Amphilophus nourissati. Buonanotte, si sognerà la fishroom e, soprattutto, come si è raccomandato Uwe, si starà alla larga dalla stanza della figlia. Certo! Siamo qui per i pesci.

 

La colazione, fruhstùk, è interessante quanto la cena e, tanto per capirci, dura altrettanto se non di più. Scopriamo che in Germania il burro è ancora del colore originale e non bianco come in Italia. Uwe tiene alta la suspense e ci fa vedere il suo studio. Paolo mi chiede piano 'e i pesci? dove saranno i pesci?' mentre Livio è ammutolito e sente immediatamente la necessità fisica di imparare il tedesco. Effettivamente la quantità di materiale pubblicata in tedesco è incredibile. Dopo due ore, Uwe ci abbandona, ma noi siamo ancora lì, impegnatissimi. La nostra rivista fa bella mostra di sé accanto a quella olandese e per noi è una bella soddisfazione. Ricompare Uwe e con un colpo da maestro apre l'archivio fotografico. Migliaia e migliaia di diapositive di grandissima qualità sono catalogate con grande metodo in tre grossi schedari, due per i pesci ed uno per i viaggi. Heros notatus, 250 diapo, Caquetaia myersi 100 diapo, Crenicichla compressiceps 300 diapo, Geophagus altifrontis 100 diapo e così via Centramerica, Sudamerica, Africa occidentale. Questa sera guarderemo le immagini del viaggio in Perù appena concluso; 32 rullini da 36 scatti. Livio si distrae solo per qualche minuto; lui, uomo di scienza, ha un rapporto anche fisico con i libri. Ci sa fare, li tocca li accarezza, emette tanti suoni diversi, si meraviglia. Un po' gode, un po' soffre: lui partirà, ma i libri resteranno qui. Paolo gli ronza attorno e butta l'occhio per vedere cosa ha meritato un ohh!!!, peccato che Livio si entusiasmi soprattutto per articoli non illustrati sulla competizione spermatica o robe così. Uwe intanto mi prende per un braccio e mi tira fuori dallo studio. Ha deciso di portarmi nella fishroom. Che genio della suspense; quando Livio e Paolo si riavranno le domande saranno due, 'dove sono i pesci?' e ' dove è finito Giorgio?'.

Lo stile è spartano (ricordate Nourissat?), più contenuto che forma. Faccio un primo giro, le vasche saranno una quarantina. Nel frattempo i due topi di biblioteca, secondo copione, si interrogano su dove io sia finito e seguono la moglie di Uwe (lei sa dove cercare il marito) che viene a chiamarci per il pranzo. Peccato! solo una sbirciata. A tavola facciamo onore alla cuoca, molto brava, e alla cucina tedesca sempre ingiustamente " bistrattata. Dopo pranzo Uwe ci fa vedere il filmato che ha girato in Perù, ma per saperne di più dovrete rivolgervi ai due eroi Paolo e Livio; io invece di guardare .... ho sognato, neanche la passeggiata dopo pranzo all'aria aperta mi ha salvato. Abbiamo poi dedicato il pomeriggio a fotografare i pesci. Le vasche hanno un arredamento molto adatto alle riprese fotografiche che Uwe fa continuamente. Le vasche richiedono un grande lavoro e Uwe, che è un insegnante di francese, dedica loro parecchie ore, perlopiù durante il giorno. La sera invece è dedicata alla scrittura, alla lettura, alla corrispondenza, all'archivio fotografico, al grande rigore e alla grande serietà che è in tutto il lavoro firmato Werner. A questo forte impegno corrisponde però una grande autoironia e un sentito piacere per i rapporti umani che ruotano intorno alla nostra passione; non si vive di soli Ciclidi! (ma anche di rock'n roll....). Uwe è appassionato sin da bambino ed è cresciuto con le mani in vasca. Da circa venti anni viaggia ogni anno almeno un mese in Centro o Sud America riportando ogni volta emozioni e racconti. I suoi compagni di viaggio sono spesso conosciuti all'aeroporto e spesso diventano buoni amici. Si parla spesso di loro, in particolare di Rainer Stawikowski, conosciuto da bambino a Werl in occasione di un lavoro di verniciatura che il padre di Uwe faceva a casa Stawikowski. Uwe, che aiutava il padre durante le vacanze estive e ricorda l'incontro con questo bambino che teneva le femmine di Danto malabaricus separate dai maschi perché partorissero in pace! Ora Rainer è il responsabile di DATZ, la più bella rivista di acquariofilia tedesca, e loro sono ancora amici, stupiti come allora, e come dicono loro, pazzi per i pesci.

Nel tardo pomeriggio siamo in compagnia di un amico di Uwe che si rivela un altro acquariofilo viaggiatore amante dei killifish. Ha portato dei tubifex vivi che vengono acquistati presso un negoziante locale da un nutrito gruppo di acquariofili. La parte di Uwe è ingente. Uwe suddivide l'ammasso in due secchi senz'acqua.

Come cibo somministra delle patate (siamo in Germania, era ovvio!!) affettate e li sistema all'aperto al fresco. Altrettanto stupefacente è la notevole quantità e varietà di cibo che Uwe somministra ai suoi pesci. Sono quasi tutti giovani Ciclidi, ma affogano nel cibo (come noi d'altronde).

La sera a tavola siamo di nuovo messi alla prova e ce la caviamo tanto egregiamente che la mattina dopo Uwe ci chiama a fare colazione urlando 'Attack'. Livio oltre alla fama di mangiatore guadagna sul campo, grazie alla sua sconfinata cultura acquatica, anche meriti acquariofili e credo verrà ricordato come quello più preparato; infatti lui ricorda tutti i nomi anche dei pesci più brutti, quelli che 'gli altri non si erano neanche accorti che c'erano' e su tutto ha notizie, anche scientifiche. Sapete niente voi sull'ermafroditismo sincrono di non so che Rivulus (Rivulus marmoratus, caro Giorgio. Nota di Livio) o sull'inversione sessuale di Crenicarapunctulatar'Lui è molto preparato!

E' oramai venerdì, si parte. 'Crazy people', Uwe ,che ci ha battezzato così, saluta. Durante il ritorno ci fermeremo a Dortmund a visitare un grande negozio che Uwe ci ha indicato e a Francoforte da un grosso importatore di Ciclidi africani. Abbiamo con noi una piccola videocamera digitale perché abbiamo deciso di provare a dedicare la cassetta all'acquariofilia tedesca; un autore, un negozio ed un importatore. Eccoci qua, alla fine abbiamo fatto 2700 km e la passione, come sempre, è aumentata. 'La Germaniaè molta campagna' come ha intuito e sintetizzato Sergio Nati in una sua celebre frase, ma molto, molto ciclidofila. Speriamo col video di avere reso l'idea. La visita ad Uwe Werner si è svolta nei primi giorni di agosto del 2000.