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testo e foto di Vincent Soliveres

Riprodurre e diffondere Malgrado i severi controlli effettuati durante le mostre-scambio ed i congressi, ci sono delle tare difficili da individuare soprattutto se gli esemplari sono molto giovani. E' per questo che ritengo sia meglio non distribuire in giro pesci troppo giovani. Ci sono persone che senza scrupolo danno in giro pesci di cui si vogliono sbarazzare perché di cattiva qualità (vecchi, malati, sterili, ibridi..) non considerando che nel giro dei ci ci i d of i I i spesso ci si conosce in tanti ed oltre ai pesci circolano anche le chiacchiere e le opinioni, per cui col tempo ci si può fare una cattiva fama nell'ambiente. Vorrei terminare questo articolo rimarcando alcuni elementi secondo me importanti.

"Se si desidera veramente riprodurre al meglio una specie, l'ideale è allevarla in una vasca monospecifica" Questa vasca non deve essere gigante e così facendo si evitano del tutto i rischi di ibridazione ed i problemi di coabitazìone tra specie diverse.

Un altro fattore fondamentale è il corretto allevamento dei piccoli. Non serve a niente salvare dei piccoli se non abbiamo poi lo spazio per crescerli e allevarli. L'ideale è passare gli avanotti in vasche sempre più grandi man mano che crescono. "Per concludere, due elementi fondamentali per avere una crescita ottimale sono i cambi d'acqua frequenti e regolari e una alimentazione di ottima qualità".

Molti acquariofili si levano contro questo tipo di pesci, altri se ne infischiano e li trovano anche più belli. Certi pensano che sia il modo per evitare il prelievo di animali selvatici. Perché non lasciare che ognuno giudichi come preferisce? Inteso che non ho intenzione di dettare a chicchessia ciò che deve tenere nei propri acquari, penso di poter aprire una discussione, spiegare più che giudicare, ne tanto meno voglio insultare i possessori di questo tipo di pesci come, invece, ho potuto leggere qualche volta. Insomma, ognuno faccia ciò che preferisce...

Perché crearli?

Ci sono due grandi motivi per farlo. Farsi notare nei concorsi, tipo concorsi per i Discus o i pesci combattenti e mostrare che si è più forti di madre natura oppure per guadagnare un bel po' di soldi (a nostre spese, ben sottinteso!). Oppure si possono anche ottenere degli ibridi senza volerlo e senza diffondere il risultato di queste malaugurate riproduzioni agli amici nemmeno gratuitamente. In tal caso direi che si è del tutto perdonati!

Come si fa a creare questi mostri volontariamente?

Ne parlo non certo per incitarvi a farlo, ma per capire i problemi genetici correlati a questi pesci. Gli ibridi si creano mettendo un maschio x con una femmina y, poi si sta a vedere ciò che succede. Penso che i grossi produttori asiatici "aiutino" talvolta la natura stimolando i pesci con ormoni o praticando la fecondazione in vitro. Le selezioni si creano cosi: un bel giorno, fra i giovani di una riproduzione, si scopre un pesce un po' più rosso degli altri, o con una forma più bizzarra, o che le sue pinne sono un po' più lunghe. Lo si fa allora riprodurre con un altro (che presenti più o meno le stesse caratteristiche, se possibile). I loro figli presenteranno (o no) le stesse caratteristiche dei genitori e saranno, oppure no, portatori del, o dei, geni desiderati. Se non ne sono portatori si incrociano fra di loro finché il gene interessato finisce per ricomparire. Se ne sono già portatori, si fa riprodurre il fratello più colorato (o che possiede le pinne più lunghe) con la sorella più colorata (o con la madre, o con il padre: backcross) per fissare il carattere. Di seguito si continua cosi affinando colore o forma, il tutto aumentando sempre più la consanguineità. Vi ho detto tutto ciò detto molto schematicamente, ma all'inarca le cose vanno proprio cosi con, in più, qualche calcolo delle probabilità genetiche. Per intorbidire ancor di più le acque, si aggiunge qualche pizzico di ormoni, del cibo arricchito di coloranti e il gioco è fatto: i pesci sono multicolore e pronti a trovare acquirenti. E già che ci siamo perché non iniettare direttamente del colorante nel corpo dei Chanda e dei Corydoras albini? Ma questa è un'altra storia.

E perché non acquistarli se ci piacciono?

Ed eccoci a ciò a cui volevo veramente arrivare, finalmente!

-Dunque, prima di tutto perché sono sempre meno belli di delle forme naturali, ma questa è una questione di gusti e non è il caso di iniziare questo discorso.

-Poi perché i pesci con pinne a vela, come i combattenti, sono disturbati nel nuoto da queste gigantesche vele. E converrete che per un pesce non poter nuotare è veramente il colmo! Senza contare queste vele non restano quasi mai intatte e vedere continuamente questi lembi che penzolano non è proprio il massimo...

-Ma anche perché le forme selezionate sono prodotte in quantità industriale e quindi non sono certo perfettamente sane, problema dovuto alla consanguineità precedentemente citata. In effetti, queste selezioni di colore, come per esempio i Discus, si accompagnano spesso a malformazioni più o meno pronunciate o altre anomalie come nel Discus "pigeon blood" che non può più secernere, pare, il muco per i nutrire i propri piccoli. Senza considerare che il colore e il disegno sul corpo non sono mai identici a quelli che promettevano le foto delle riviste . Ecco allora che i rari soggetti "perfetti" restano agli allevatori o vengono venduti a peso d'oro e indovinate cosa possiamo comprare nel negozio all'angolo, pur a poco prezzo? - Ma soprattutto c'è già di tutto in natura tanto da poter accontentare i più esigenti fra di noi. E siccome è più facile produrre cose di scarsa qualità che di buona qualità, altrettanto succederà fra ciò che si trova in vendita. Se non ci credete provare a trovare sul mercato dei Beffo, dei Platy o dei Guppy che assomiglino alle forme selvatiche. Se l'infatuazione per questo tipo di pesci s'accentuerà ancora continuando a privilegiare alcune forme a discapito di altre si potrà prevedere un uniformarsi dei pesci disponibili sul mercato. Per esempio, esiste una quarantina di specie di Beffo, alcune niente affatto aggressive, come Beffo imbellis, altre sono incubatori orali, come Beffo pietà.

E cosa si trova sul mercato?: nient'altro che dei Beffo splendens a pinne a velo! Un vero peccato!

-Senza dimenticare tutti questi "scherzi di natura" sono allevati in serie con riproduzione artificiale. Questo è più redditizio per i produttori, ma non lascia presagire niente di buono fra gli appassionati che vorranno tentarne la riproduzione per conto proprio. Questi pesci non sapranno nemmeno come fare dato che non è mai stato insegnato loro dai propri genitori!

-Per quello che riguarda la difesa dell'ambiente, il prelievo di pesci selvatici non è nulla in confronto alla distruzione dei biotopi e il degrado dovuto all'inquinamento e comunque si possono sempre allevare e riprodurre in cattività dei pesci uguali a quelli che si trovano in natura senza dover produrre dei mostri!

In conclusione

I commercianti sono in gran parte responsabili della presenza sul mercato di queste mostruosità poiché sono quelli che li richiedono ai loro grossisti per poterli proporre alla vendita. Ma possiamo realmente criticarli visto che il mestiere di un venditore è vendere? Se noi li compriamo la colpa ricade su di noi, anche perché spesso il venditore non sa nemmeno se essi siano naturali o meno. Sta dunque a noi, veri appassionati, conoscere quello che acquistiamo.

Infine, c'è un consiglio che vorrei dare per concludere: accontentiamoci di ciò che la natura ci offre!