Cibo vivo per pesci?
testo di Ivan Pelicella

La maggior parte degli acquariofili a tale domanda "storce il naso" poiché l'allevamento di una qualsiasi specie di invertebrati, usata come cibo vivo per pesci, comporta una certa dose di pazienza, conoscenze tecniche ed aggiungerei anche fortuna.
Il genere Enchytraeus non è né una nuova specie di Ciclide australiano né un rettile di recente scoperta, ma un anellide appartenente alla Classe Oligochaeta la quale raggnippa anche i comuni lombrichi. Gli acquariofili veterani sapranno sicuramente di cosa stia parlando, infatti questi invertebrati venivano usati in passato come cibo vivo, quando i cibi liofilizzati non avevano ancora fatto la loro camparsa sul mercato.
Al genere Enchytraeus appartengono circa una ventina di specie con dimensioni che vanno da uno-due a venti mm. di lunghezza ed un diametro di un trentesimo rispetto alla lunghezza.
La loro morfologia esterna è semplice e la colorazione bianca lascia intravedere l'anatomia interna.
Dato il loro alto contenuto di grassi gli Enchytraeus devono essere abbinati ad altri tipi di mangimi. L'uso è vivamente consigliato a coloro che vogliono avere sempre a disposizione cibo vivo per pesci di difficile riproduzione o nel periodo di acclimatazione o come alternativa alla comune dieta a base di mangime secco.
Gli Enchytraeus sono animali appartenenti alla Classe Oligochaeta, Ordine Tubifici-da, Sottordine Enchytmeina ed alla famiglia Enchytmeidae.
Gli Oligochaeta secondo alcuni sistemi classificativi vengono suddivisi in Microdili (per la maggior parte acquatici) e Megadri-li (per la maggior parte acquatici) e Mega-drili terresteri gli Enchytraeus pur essendo terrestri appartengono ai Microdrili. Una delle caratteristiche di questa famiglia ermafrodita è di avere le spermateche in posizione anteriore rispetto ai testicoli i quali terminano in un solo paio di dotti genitali ed a queste seguono un paio di ovari.
Inoltre i pori delle spermateche sono intersegmentalie sono situati ventralmente o lateroventralmente nella parete corporea. Oligochaeta significa "con poche setole", in generale sono le specie acquatiche a possedere le setole di notevole lunghezza come nei ben noti Tubi/ex, mentre negli Enchytraeus le setole sono in genere ba-stoncellari e prive di ramificazioni. Negli individui adulti degli Oligochaeta si può notare una serie di segmenti inspessiti e rigonfi per la presenza di ghiandole che secernono muco per la copula, questi in-spessimenti prendono il nome di ditello e daranno origine al bozzolo che conterrà le uova.
Negli Enchytraeus e negli Oligochaeta acquatici e semiacquatici il ditello è una struttura temporanea che si forma durante la produzione dei bozzoli mentre negli individui adulti della specie terresteri è sempre presente. La parete del corpo è costituita da una cuticola come rivestimento di uno strato epidermale che contiene cellule ghiandolari secernenti muco ed attraverso di essa vengono effettueti gli scambi gassosi con l'ambiente esterno.
Alcuni Oligocheti di grandi dimensioni presentano emoglobina disciolta nel plasma per facilitare l'ossigenazione dei tessuti, mentre è assente negli Enchytmeidae viste le loro ridotte dimensioni. La percezione della luce avviene attraverso dei fotorecettori isolati situati nella parte interna dell'epidermide. Ma ora, dopo queste curiosità passiamo all'allevamento che con alcuni piccoli accorgimenti può risultare estremamente facile.
L'habitat naturale di questi animali è il terreno umido e ricco di materiale organico in decomposizione sia di origine animale (escrementi) che vegetale (foglie ecc.).
Ho sempre raccolto in natura i primi Enchytraeus per potere iniziare un nuovo allevamento e risultano più comuni di quanto si possa immaginare.
L'humus delle faggete e dei castagneti è popolato da una grande quantità di specie animali e durante l'autunno si possono trovare con maggiore facilità Enchytraens nei primi 5-10 cm di suolo. Per iniziare un buon allevamento sono sufficienti una ventina di individui che in poche settimane daranno origine ad una numerosa progenie.
Si possono utilizzare i comuni contenitori casalinghi in plastica per alimenti provvisti di coperchio, oppure vasi in terracotta ma i migliori risultati si ottengono con scatole di legno le quali mantengono all'interno il giusto grado di umidità ed una adeguata ossigenazione.
Le dimensioni del contenitore devono essere calcolate in base alla quantità di cibo che si intende ottenere; per un "comune acquariofilo" è sufficiente una scatola di 30 x 20 x 15 cm.
L'umidità deve essere mantenuta a valori elevati senza però creare dannosi ristagni di acqua, per ottenere ciò è sufficiente immergere la cassetta in un recipiente con
I cm di acqua.
II coperchio deve avere una apertura schermata con una retina zanzariera onde evitare la formazione di muffe e l'invasione di ditteri le cui larve, entrando in competizione con gli anellidi, ne riducono notevolmente il numero.
Il substrato migliore di allevamento è costituito da terriccio per vasi, naturalmente privo di antiparassitari e concimi chimici, per uno strato di circa 5 cm; alcuni autori attestano di avere ottenuto dei buoni risultati miscelando terriccio a fondi di caffè o torba.
Con il passare del tempo gli Enchytraens tendono a compattare il terreno e si spingono sulla parte più superficiale del terre-
Si creano così condizioni di vita sfavorevoli che portano ad anaerobiosi ed accumulo di metaboliti di rifiuto che potrebbero compromettere la buona riuscita dell'allevamento, pertanto è buona regola rinnovare le cassette dopo un certo periodo di tempo.
Questi animali non hanno grandi esigenze alimentari, possono nutrirsi di verdura bollita, farina, biscotti sbriciolati, pane bagnato ed altre sostanze ricche di carboidrati. L'alimento deve essere somministrato più uniformemente possibile sulla superficie del terreno, così facendo gli anellidi impareranno ben presto ad ammassarsi vicino alla fonte di cibo e possono essere raccolti più facilmente.
La quantità e la frequenza dei pasti devono essere calcolati in base al numero di individui presenti, è consigliabile somministrare la dose di cibo che viene consumata in uno-due giorni, onde evitare che questi ammuffisca o fermenti. Gli Enchylraeus non hanno particolari problemi di temperatura, infatti possono sopravvivere benissimo a 5°C e raggiungono la massima capacità riproduttiva a 16-22.
La raccolta può essere effettuata con delle pinzette, dopodiché vanno lavati in acqua per eliminare le impurità più grandi; per essere sicuri che ogni residuo di terra venga eliminato si possono tenere in un recipiente di plastica per alcuni minuti e quindi somministrati.
Se gli Enchytraens non vengono raccolti regolarmente la popolazione crescerà di numero fino a raggiungere la capacità portante dell'ambiente Talvolta l'allevamento può fallire e le cause più probabili possono essere imputate alla elevata temperatura, umidità insufficiente, pH acido o scarsa ossigenazione.