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testo e foto di Giorgio Melandri

Vi sarà capitato di soffrire ed arrabbiarvi presi in giro da due stupidi (prima della caccia!) pesci. Più noi ci ostiniamo più loro diventano furbi, imprendibili. Ci sembra quasi una sfida personale: noi contro questi virtuosi della fuga, dei veri fenomeni a nascondersi, a noi tutte storte, a loro tutte dritte. L'ultimo poi è un vero genio, un asso, una primula rossa dell' acquario. Era nella rete ma ali' ultimo secondo è saltato fuori, è venuto qui davanti proprio nell' unico momento in cui noi, attenti per un' ora, ci eravamo distratti. Lo guardiamo e pensiamo che sia anche un po' sadico, sicuramente intelligente. Insomma un disastro, la vasca sottosopra e noi seriamente intenzionati ad abbandonare l'acquariofilia. La frase classica che ci ripetiamo in questi momenti, magari la mattina presto o la sera tardi, oppure in ritardo per il lavoro o ad un appuntamento è "Ma chi me l'ha fatto fare? Per due stupidi pesci!". Ma poi, visto che siamo dei malati inguaribili, la nostra passione ha rapidamente la meglio e tutto si sistema. Siamo pronti a ricominciare e può essere che torniamo a casa con qualche nuovo amico la sera stessa. Non abbiamo resistito! Come tutte le altre volte.

E' anche bello riderci su, ma torniamo al nostro problema della cattura. Spesso non è possibile vuotare completamente l'acquario o per via delle piante o perché questo lavoro richiederebbe un giorno o perchè non vogliamo toccare l'arredamento. Allora che fare? La prima regola è di non pescare mai i pesci con una sola rete, ma sempre con due o, se l'acquario è lungo più di due metri, ci si può far aiutare da un amico e lavorare con tre o quattro retini.

Cattura notturna . La cattura più semplice è quella notturna. Durante la notte, se l'acquario rimane completamente al buio, i pesci stazionano immobili sulla sabbia in una specie di sonno ed è possibile sorprenderli accendendo improvvisamente la luce. Se sono rimasti al buio per almeno due o tre ore non reagiscono immediatamente ed avremo qualche minuto per la cattura. Con due reti è molto facile perchè spingeremo il pesce nel retino davanti a lui utilizzando l'altro per spingerlo da dietro. Le ore migliori per questa operazioni sono le prime di sonno. I Ciclidi catturati vanno maneggiati con estrema delicatezza (e sempre con le mani bagnate1 ) perchè disturbati in questo stato diventano estremamente agitati. Ricordiamocelo quando dovremo togliere i piccoli a qualche incubatore orale perchè dovremo metterlo in un contenitore a parte ed aspettare che si svegli un po'. Se vogliamo prendere un esemplare in particolare dobbiamo averlo osservato bene in precedenza e ricordare eventuali segni di riconoscimento come irregolarità nelle pinne o nella colorazione, dimensioni rispetto agli altri, ecc... Ricordiamo di agire in fretta e con determinazione perchè abbiamo i minuti contati. Evitiamo quindi di dover cercare i retini, i sacchetti e di perdere tempo per togliere i coperchi dalla vasca. Deve essere tutto pronto.

Trappole ed appostamenti . Spesso però i pesci si rifugiano tra le rocce anche di notte (specialmente quelli naturalmente legati all'ambiente petricolo come Tro-heus e Petrochromis) oppure tra le piante e la cattura può essere tentata utilizzando una rete tipo bilanciere od una trappola. La rete a bilancere deve essere piazzata con largo anticipo in modo che i pesci ci si abituino e riescano a tollerarla. Al momento della cattura ci piazzeremo davanti ali' acquario e, con pazienza, aspetteremo che la nostra vittima sia in trappola. Un colpo deciso, la rete che si chiude e, speriamo, cattura effettuata. La trappola invece è uno strumento efficacissimo e ce ne possiamo costruire di diversi tipi. Il più semplice è quello realizzato incastrando la parte superiore di una bottiglia di plastica tagliata a metà con quella inferiore come mostrato nella foto. La si immerge poi nell' acqua con un po' di cibo che funzionerà come esca. Possiamo sbizzarrire la nostra fantasia e costruire enormi reti-trappola come quella della foto. Io uso questa grossa costruzione lunga 210 cm nella mia vasca da 250 cm dove assolutamente non potrei toccare gli enormi massi dell' arredamento.

Una trappola trasparente . Un progetto di trappola interessante ideato dall'olandese Maarten Meerkerk è quello proposto nel libro Enjoying cichlids, 1993 Cichlid Press, Germania. Spesso le normali trappole sono evitate dai pesci che non amano nuotare dentro costruzioni (anche

trasparenti) "cieche" che, probabilmente attraverso la linea laterale, riconoscono come tali. Partendo da questa considerazione P autore ha pensato ad una trappola aperta su due lati che può quindi, in linea teorica, essere attraversata dai pesci. Questo aumenta notevolmente le probabilità di cattura. La trappola, che nella parte superiore sporge dal!' acqua, è dotata di due sportelli scorrevoli che cadono quando noi strattoniamo il filo con alle estremità i fermi che li bloccano. Deve essere costruita assolutamente in plexiglas ed il rapporto consigliato tra la larghezza e la lunghezza è di 2 a 3, ed in ogni caso la larghezza minima dovrà essere di circa 20 cm . Ognuno potrà adattarne le dimensioni alla grandezza della sua vasca. Ricordiamo però che più sarà lunga la trappola più alta sarà la probabilità di cattura.

Un amo particolare . In casi estremi ed eccezionali è possibile procedere ad una vera e propria battuta di pesca con una lenza a cui avremo fissato un amo senza ardiglione. In questo modo è possibile catturare i pesci senza danno a patto che si abbia un riflesso eccezionale che ci permetta di strattonare la lenza in modo da non far ingoiare P amo al pesce. Se siamo bravi P amo perforerà solamente la cartilagine della bocca. La mancanza dell' ardiglione ci permetterà di sfilare l'amo senza problemi e senza dolore per il pesce che in due o tre giorni avrà ripristinato il tessuto danneggiato.

Osservare e quindi conoscere i nostri pesci e le loro abitudini è fondamentale per poter capire come catturarli ed arrecar loro il minor danno e disagio possibile ed anche per tentare, perchè no, la classica botta di fortuna agendo di sorpresa od in momenti particolari come ad esempio la distribuzione di cibo.