testo e foto Giorgio Melandri


I Cyprichromis sono dei Ciclidi pelagici endemici del Lago Tanganica e, come per molti Ciclidi di queste acque, l’enorme estensione del lago ha favorito una differenziazione in numerosissime varietà geografiche. Questo fenomeno anche chiamato speciazione geografica ed i 34.000 chilometri quadrati del lago distribuiti su una lunghezza di 650 chilometri sono stati un’irripetibile occasione. Il processo di speciazione e alla base della formazione delle specie ed a questo concorrono molti fattori quali la scelta sessuale, la competizione alimentare, fenomeni geologici, il ruolo dei predatori, ecc. Ma in questo ambiente cosi vasto l’isolamento geografico e la tendenza territoriale dei Ciclidi hanno giocato un ruolo particolarmente importante.

I Cyprichromis leptosoma sono differenziati notevolmente per quel che riguarda la colorazione del corpo e delle pinne (in qualche caso anche per la forma del corpo) a seconda della zona del lago in cui vivono, ma la cosa interessante è che negli enormi branchi presenti in natura convivono maschi con differenze nella livrea molto nette e specialmente differenze nella colorazione della pinna caudale. E' il caso della popolazione che vive nelle acque adiacenti l’isola di Malasa nella parte sud-est del lago, in Tanzania, dove sono presenti maschi con la pinna caudale gialla e maschi identici, ma con la caudale blu. Ad Konings ipotizza che le due forme siano due differenti specie che si sono trovate a colonizzare lo stesso spazio e cioè l’acqua libera per via della loro abitudine alimentare di nutrirsi esclusivamente di plancton e che il fatto che in cattività le femmine possano generare indifferentemente individui a coda gialla o blu sia una deviazione del comportamento di scelta sessuale che viene alterato dallo spazio ridotto che i pesci hanno a disposizione. In questa particolare area inoltre i branchi di Cypri- chromis sono composti oltre che da queste due popolazioni anche da una terza specie non ancora descritta scientificamente, che viene esportata con il nome commerciale di Cyprichromis leptosoma jumbo e che a sua volta pare avere differenti forme di colore. E' importante sottolineare che tutte le considerazioni che si possono fare riguardo queste variazioni rimangono solo delle ipotesi in attesa che qualche revisione scientifica o qualche riclassificazione faccia luce su questo argomento.

I Cyprichromis hanno un comportamento gregario e Konings riporta di avere osservato in natura branchi con decine di migliaia di individui. Probabilmente questi gruppi non sono soggetti a grandi migrazioni e normalmente comprendono sia le femmine che i maschi. Subito dopo la riproduzione le femmine incubanti si riuniscono in gruppi autonomi e, solamente dopo aver rilasciato i piccoli, tornano a far parte dei grossi branchi misti. I piccoli formano a loro volta dei raggruppamenti ad altissima densità che vivono vicinissimi alla superficie e che raccolgono, oltre ai Cyprichromis, anche avannotti di Lampricthys tanganicanus, Ophtalmotilapia e Stolothrissa tanganicae, la famosa sardina del Tanganica. Questi branchi sono fonte di cibo per predatori specializzati come Haplotaxodon microlepis. La tendenza che gli avannotti appena rilasciati dalle femmine hanno a salire verso la superficie, quasi che avessero dei problemi alla vescica natatoria, è facilmente osservabile anche in acquario e credo serva alla creazione di questi gruppi di superficie.

Le femmine hanno la tendenza ad occupare la zona centrale del branco lasciando i maschi nella parte esterna. Questo comportamento rende i maschi più vulnerabili da parte dei predatori che aspettano pazienti intorno a queste enormi masse di pesci che qualcuno si isoli dal gruppo per attaccarlo. I maschi si muovono in uno spazio delimitato nell’acqua libera e corteggiano tutte le femmine che si trovano a passare vicino a loro. Questo spazio e il loro territorio e la particolarità sta nel fatto che non hanno degli elementi di riferimento per delimitarlo e definirlo, ma semplicemente un territorio di un maschio è lo spazio che esso occupa e che difende dai concorrenti ed esiste perché esiste un'attività legata ad esso. Probabilmente i vivaci colori degli altri maschi servono, oltre che a condizionare la scelta sessuale delle femmine, anche come segnale visivo che aiuta a mantenere la giusta distanza; se il colore e molto vivo il maschio e vicino ed allora rappresenta un intruso e si assiste ad una parata del padrone di casa. Konings ipotizza che le differenti colorazioni nei maschi possano contribuire a formare dei branchi più compatti senza diminuire 1’aggressivita degli individui; infatti i maschi di diversa colorazione non verrebbero riconosciuti come conspecifici o comunque l'aggressività nei loro confronti sarebbe ridotta. Questa ipotesi e stata elaborata nelle numerose osservazioni in natura di Konings che spesso ha notato un’alternanza quasi perfetta, all’interno dei branchi, tra maschi di forme cromatiche differenti.  

Le mie osservazioni su questi pesci sono state effettuate in una vasca di 1000 litri netti, con un’altezza dell’acqua di 80 centimetri, su un gruppo di 34 esemplari. Queste condizioni sono ideali per riprodurre tutti i comportamenti che sono descritti nelle osservazioni in natura. Le riproduzioni spesso coincidono con le fasi di luna piena ed in questo periodo i Cyprichromis mostrano la loro migliore livrea. I giorni che precedono la deposizione sono d’intensa attività per i maschi che corteggiano continuamente le femmine e scacciano i rivali dal loro territorio. Questi scontri non sono mai veramente violenti e ciò mi ha permesso di tenere in acquario un gruppo numeroso senza mai subire perdite od avere esemplari danneggiati; solo qualche maschio rimane dominato, presenta una livrea dimessa e non partecipa alle riproduzioni. La riproduzione avviene nell’acqua libera ed e un’esibizione di grazia e di movimenti eleganti. La femmina entra nel territorio del maschio e si dispone verticalmente, con la testa verso il basso. In questa posizione vengono emesse le uova che scendono verso il fondo e si vengono a trovare in prossimità della sua bocca. Lei le raccoglie ed a questo punto avviene la fecondazione. Il maschio agita in modo caratteristico le pinne ventrali che hanno alle estremità due macchie chiare, questo movimento stimola la femmina che reagisce cercando di raccogliere queste finte uova ingoiando invece lo sperma che il compagno emette in quell’istante. Dopo tre settimane circa vengono liberati gli avannotti che misurano già più di un centimetro. E' necessario nutrirli con naupli di artemia che, anche adulti, vista la loro specializzazione alimentare, mangiano volentieri. La rapidità e l’eleganza con cui questi pesci catturano il plancton e una cosa sorprendente ed e facile osservare, anche se i movimenti sono molto veloci, la tecnica di caccia dei Cyprichromis che si dirigono verso la preda scelta e allungano la loro bocca protrattile vicinissimo ad essa in modo da creare un vuoto d’acqua che la porta direttamente nella loro bocca. Questo movimento è accompagnato da un’apertura degli opercoli branchiali in modo da aumentare la capacita della cavità orale. Chiudo questo articolo segnalando il caso di un Cyprichromis leptosoma coda blu nato in un gruppo di maschi coda gialla, figli a loro volta di esemplari selvatici, tutti a coda gialla. Si possono fare almeno tre ipotesi in proposito: una delle femmine selvatiche era della varietà a coda blu, una delle femmine originali era un incrocio, oppure si tratta di una mutazione. Nei primi due casi si deve supporre anche che il carattere blu sia recessivo rispetto all’altro. In attesa che qualcuno sveli il mistero io continuo a godermi lo spettacolo di questo gruppo di bellissimi pesci.


Maschio di Cyprichromis Leptosoma Malasa coda gialla


Maschio di "Malasa" a coda blu

Bibliografia
Dieckhoff H.W and Konings A. (1992): Les secrets du Tanganyka. Cichlid Press. Keenleyside Miles H.A. (1991): Cichlid Fishes Behaviour, Ecology and Evolution. Chapman R Hall. Konings Ad (1987): Tanganyika Cichlids. Verduijn Cichlids Bc Lake Fish Movies. Konings Ad (1991): The Cichlids Yearbook 1. Cichlid Press. Konings Ad (1992): The Cichlids Yearbook 2. Cichlid Press.

 

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