testo Daniela Rizzo foto Davide Gnoffo

I Ciclidi e gli altri pesci del Lago Vittoria, secondo per estensione sulla Terra, sono minacciati di estinzione, anzi, alcune specie sono scomparse ancora prima di essere state descritte e l’equilibrio biologico della regione è definitivamente compromesso. Negli anni ’50, per aiutare le popolazioni dell’Uganda, Kenia e Tanzania, flagellate purtroppo dalla fame e dalla mancanza di risorse, si è pensato di immettere nel Lago Vittoria pesci a crescita rapida e che raggiungessero ragguardevoli dimensioni in modo da incentivare la pesca e fornire proteine animali a più persone possibili. Cosi sono stati introdotti esemplari di Lates niloticus, un grande pesce che può arrivare a due metri di lunghezza e che si e rivelato un predatore!

Inizialmente la dieta dei Lates e consistita in grandi quantità di Tilapia, Oreochromis ed altri Ciclidi predatori presenti nel lago. Poi qualcosa non ha funzionato, la mancanza di nemici naturali ha causato una proliferazione incontrollata di Lates niloticus che neanche la pesca intensiva e riuscita a limitare, cosi l’equilibrio biologico del lago, a causa della sconsiderata immissione di specie alloctone, cioè non originarie della zona, e stato compromesso irrimediabilmente. Man mano che i Lates crescevano di numero e di taglia s’impoverivano le specie locali, spesso endemiche. Cosi si sono ridotti di numero prima i grossi Ciclidi predatori e quelli mulloscivori che vivevano nelle acque meno profonde e tra i litorali rocciosi, poi le specie che si nutrono di plancton, in seguito anche le specie che vivono nelle acque più profonde hanno risentito della maggiore pressione predatoria e sono diminuite. I Lates non vivono nelle zone paludose, dove si sviluppano le canne ed i papiri, ma anche qui la fauna e cambiata perché in precedenza tra la vegetazione si rifugiavano i piccoli dei Ciclidi che abitano le acque profonde.


Haplochromis species flame-back

Ormai i Lates sono costretti a cibarsi di piccoli crostacei o di pesci come la Rastineobola argentea, un tempo predata dai Ciclidi. In mancanza di meglio non rimane loro che cibarsi di altri Lates! Il danno biologico e incalcolabile dato che molte specie sparite o minacciate di estinzione sono endemiche. Ormai si sta correndo ai ripari, ma senza molte speranze; fino a che il Lago Vittoria sarà infestato dai Lates niloticus non si potrà pensare ad un ripopolamento e, del resto, i pescatori sono soddisfatti, hanno pesce in abbondanza, anche se non si può prevedere fino a quando, visto che la catena alimentare e saltata. Fortunatamente lo scempio di questo lago è servito da esempio ed organizzazioni internazionali come la FAO ora coordinano i loro progetti di sviluppo tenendo conto delle realtà ambientali locali e Stati come il Malawi ed il Madagascar hanno intrapreso studi sulla conservazione della propria fauna e flora. Nel Malawi è sorta una riserva naturale che comprende anche delle zone del lago in cui la pesca è regolamentata da severe leggi.

Ma per il Lago Vittoria noi appassionati cosa possiamo fare? Le specie di Ciclidi minacciate sono ancora poco diffuse nei nostri acquari, in altri Paesi come la Francia, Germania e la Svezia, oltre agli acquari pubblici, gruppi di acquariofili hanno cominciato ad allevare e riprodurre Ciclidi del Lago Vittoria per diffonderli e salvarli cosi dall’estinzione. Una volta tanto gli acquariofili, spesso considerati nemici della natura, possono contribuire a salvarla. Se noi alleveremo e cercheremo di riprodurre Ciclidi del Lago Vittoria, queste specie non andranno perdute, impoverendo il patrimonio di tutti noi. Alcuni soci dell’AIC sono in possesso di Haplochromis species flame-back, che è stato anche riprodotto, Haplochromis obliquidens, Haplochromis rock kribensis, Astatotilapia nubila, chiunque fosse interessato può chiamarmi per ottenere informazioni ed esemplari.
 

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