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testo di Paolo Slvagiani

I ciclidi del lago Malawi da molti anni attraggono l'interesse della maggior parte dei ciclidofili in tutto il mondo. Si tratta effettivamente di pesci bellissimi, dai colori sgargianti e dalle dimensioni, per lo più, non eccessive e permettono di allestire acquari molto piacevoli e affascinanti.

A differenza dei ciclidi endemici del lago Tanganica, quelli del lago Malawi si caratterizzano per forme, colorazioni e comportamenti abbastanza uniformi, ma questo è vero solo se si analizzano in modo superficiale. Come per tutti i settori del sapere, più si studia questa materia, più si imparano a conoscere le differenze, e ad apprezzarle. A grandi linee questi pesci possono essere suddivisi in due grandi gruppi: mbuna e non-mbuna. I primi vivono, in natura, a stretto contatto con l'ambiente roccioso, sono pesci di taglia mediopiccola, molto vivaci e a volte anche aggressivi; il dimorfismo sessuale è evidente, ma entrambi i sessi hanno colorazioni vistose. Si tratta di pesci robusti, ma questo aspetto non deve indurre chi intende allevarli a trascurare le loro esigenze in fatto di spazio e cura dell'acqua. I non-mbuna sono meno legati all'ambiente roccioso, spesso popolano quello sabbioso o l'acqua libera e sono generalmente di taglia media o grande, il dimorfismo sessuale è pure accentuato, ma solo i maschi hanno colori sgargianti. Generalmente sono considerati meno rustici degli mbuna, ma allevarli e metterli in condizione di riprodursi non è comunque difficile. Si consiglia di non mettere nella stessa vasca pesci appartenenti ai due differenti gruppi, ma ancora una volta il fattore che più conta è la dimensione della vasca: più sarà piccola, maggiore sarà l'attenzione richiesta affinchési creino situazioni incompatibili. I ciclidi del lago Malawi sono tutti incubatori orali e non formano coppie fisse, per tale motivo in acquario si dovrebbe sempre tenere un numero di femmine superiore a quello dei maschi. Bisognerà, poi ricordare che molte specie presentano varianti geografiche di colorazione o sono comunque molto strettamente imparentate e ciò in acquario comporta spesso la possibilità che si realizzino deprecabili ibridazioni che si dovranno a tutti costi evitare per non perdere le caratteristiche naturali: attenzione, quindi a questo aspetto quando si scelgono le specie che si vorranno far coesistere! Per un acquario da 400 litri, ad esempio, un trio di Labidochromis caeruleus, uno di Aulonocara stuartgranti, uno di Protomelas taeniolatus "Namalenji" e uno di Placidochromis electra rappresenterà una popolazione corretta e ben assortita.

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