testo e foto di Paolo Salvagiani

Placidochromis electra (Burgess, 1979) è uno dei Ciclidi africani che attualmente si può reperire sul mercato con maggior facilità, ma non per questo meno degna di considerazione anche da parte dei cosiddetti "più esperti" troppe volte all'affannoso inseguimento dell'ultima novità. Si tratta di una specie endemica del lago Malawi (o Niassa come ancora oggi è chiamato in Tanzania e Mozambico) di taglia media, cioè 12-14 cm di lunghezza totale e dalla bella, anche se non vistosissima colorazione, costituita da tinte chiare che vanno dal celeste al violetto, al verde metallico fino al giallo-oro vivacizzate da alcune striature verticali nere la cui intensità è in relazione diretta con il grado di eccitazione del pesce; la femmina è simile al maschio, ma i colori sono meno intensi. In natura P.electra è stato ritrovato in molte località della costa sud-orientale (gli esemplari normalmente reperibili derivano dall'isola Likoma) e recentemente sono state descritte ed importate dalla Tanzania due specie affini (o forse due varianti geografiche) note come P. "Electra Blue-Hongi" e P. "Electra Makonde". L'habitat naturale di P. electra è rappresentato dalla zona sabbiosa in prossimità di quella rocciosa. Questa specie appartiene con Cyrtocara moorìi, Protomelas annec-tens, Otopharynxselenurus e Placidochromis phenochilus al gruppo denominato con l'efficace termine inglese "blue sandwellers" ossia "abitanti blu della zona sabbiosa". Se è vero, infatti, che i Ciclidi psammofili sono dotati, al di fuori del periodo riproduttivo, di colorazione mimetica grigio-giallastra, queste cinque speci presentano continuamente tinte blu-azzurre (che per di più, ulteriore particolarità, sono presenti anche nelle femmine) che le rendono facilmente individuabili nell'uniforme grigiore dell'ambiente sabbioso. Ad Konings, grazie al suo acuto spirito di osservazione, ha sviluppato una plausibile teoria per spiegare questo apparente capriccio della Natura.


maschio

maschio di Otopharynx selenurus foto A. Spreinat


Il noto autore olandese, studiando questi pesci in libertà, ha osservato che singoli esemplari si trovano quasi sempre in prossimità di qualche Taeniolethrinopspraeor-bitalis che è un grosso Ciclide che si nutre "grufolando" e setacciando la sabbia di cui solleva quindi in continuazione piccole nuvole che i "blue sandwellwrs" accorrono ad esaminare alla ricerca di qualche microrganismo sfuggito ai Lethrinops. È presumibile, però, che tale strategia alimentare, seppur molto comoda, non fornisca quantità esuberanti di cibo, per cui l'evidente colorazione territoriale si potrebbe spiegare con la necessità di segnalare a distanza, onde evitare inutili e dispendiose dispute, che il generoso ospite è già occupato per cui non vale la pena di avvicinarsi. Può capitare di osservare questo curioso istinto alimentare anche in acquario mentre si effettuano i periodici lavori di manutenzione: in particolare quando si smuove il fondo per rimuovere i detriti, P. electra, una volta abituatosi a tale operazione, si avvicina con insistenza al tubo aspirante scrutando il materiale in sospensione. Per allevare un maschio con due o tre femmine - si ricordi che è un incubatore orale di tipo materno che non forma coppie fisse - può essere sufficiente una vasca di circa 2501 di capienza, ma se si dispone di acquari da 500 o più litri, può essere tenuto anche in gruppi di 8-10 esemplari; come compagnia si può optare per specie di taglia media e dalla colorazione il più differente possibile al fine di evitare indesiderate ibridazioni e rischiosi combattimenti. In condizioni ottimali, ossia acqua con pH superiore ad 8, durezza tot. medio-alta, nitriti assenti, nitrati sotto i 50 mg/1, temperatura di 24-26°C e spazio sufficiente, l'accoppiamento avviene in modo spontaneo e dopo circa venti giorni dalla deposizione delle uova potremo catturare la femmina per farle espellere dalla cavità oro-faringea i piccoli che saranno già in grado di alimentarsi con naupli di artemia e cibo secco in fiocchi o microincapsulato della giusta dimensione. Ecco, dunque, un Ciclide tranquillo, interessante e dalla inusuale quanto gradevole colorazione che potrà arricchire il nostro acquario Malawi con una spesa ragionevole e senza dover affrontare particolari ricerche.

BIBLIOGRAFIA
KONINGS A. (1989) - Malawi cichlids in their naturai habitat, pp.230-234. Verduijn Cichlids & Lake Fish Movies.
Zevenhuizen, Holland. KONINGS A. (1991) - The Cichlids Yearbook, Vo. 1, pp. 29-32. Cichlid Press.
St. Leon Rot, Germany SPREINAT A. (1995) - Lake Malawi Cichlidsfrom Tanzania. Verdujn Cichlids. Gottingen, Germany.

 Torna indietro