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testo e foto di P. Salvagiani

Una delle specie più ambite dagli amanti del Tanganica; é difficile vederla ben colorata, ma trovarsi di fronte ad un esemplare al massimo della forma ripaga di ogni sforzo .


Sequenza fotografica di deposizione

Cyathopharynx furcifer è il mio Ciclide preferito: da sette anni lo allevo nelle mie vasche (gli esemplari che ho attualmente sono la quarta generazione del trio originario) ed ancora oggi ammirare un accoppiamento suscita in me forte emozione.Certamente non posso dire che si tratti di un pesce "facile" e non tanto perché il suo allevamento risulti particolarmente impegnativo, ma perché molto spesso, nonostante appaia in pieno benessere, i maschi non si colorano o lo fanno in modo parziale, ma questo costituisce, almeno per me, una sfida che vale la pena raccogliere.

Questo ciclide endemico del Lago Tanganica dove è diffuso nella zona intermedia, cioè ai confini tra quella rocciosa e quella sabbiosa, e, come per altre specie, se ne conoscono numerose varianti geografiche che differiscono per la colorazione anche in modo molto marcato.
Nello Yearbook n°5 Konings propone la distinzione in due specie distinte, la prima mantiene il nome di furcifer poiché corrisponderebbe al pesce descritto per la prima volta nel l898 da Boulenger ed è caratterizzata dalla testa di colore giallo e dalle pinne di colore chiaro (nota sul mercato come "orange" o "yellow head"). L’altra specie per ora viene chiamata C. species "dark furcifer" ed è caratterizzata dal colore del corpo e delle pinne molto scuro (la varietà di Kigoma, scura ma con la testa gialla potrebbe essere una varietà di transizione).

Una delle caratteristiche comportamentali più interessanti di questo pesce è che durante il periodo riproduttivo i maschi, utilizzando la bocca, costruiscono con la sabbia e piccoli ciottoli, dei grossi coni con una depressione centrale del diametro di 40–60 cm.

Terminata la costruzione del nido i maschi cominciano a volteggiare al di sopra di esso con movimenti lenti ed eleganti e con le pinne tese nel tentativo di attirare le femmine che di solito si aggirano in gruppo nei paraggi.
Quando una femmina decide di accoppiarsi si avvicina ed allora il maschio appare pervaso da un’ eccitazione incontenibile e con guizzi rapidi, ma sempre aggraziati, la guida al centro del cratere dove avviene la deposizione delle uova, da l0 a 40 a seconda delle dimensioni della femmina.
E’ durante queste fasi che il maschio presenta una colorazione spettacolare, la più brillante ed iridescente che conosca nei pesci d’acqua dolce.
La pigmentazione della cute è pero del tutto particolare, secondo Paul V. Loiselle e paragonabile a quella delle farfalle tropicali del Genere Morpho, tale cioè, che i colori siano visibili solo se la luce incide sulla superficie con un angolo ben determinato e, nel caso del nostro Cyathopharynx, quando proviene dal davanti verso il dietro con un angolo di 40’–60’.

E’ per tale motivo che un pesce in movimento potrà apparire ora di un insignificante grigio/azzurro e subito dopo potrà sorprenderci con un improvviso bagliore verde o blu, emozionante quanto inaspettato.Da quanto appena detto consegue che se la vasca è illuminata solo con luce artificiale proveniente dall’alto difficilmente potremo ammirare completamente questa colorazione.
Il problema maggiore e però che spesso questi pesci si ostinano a mantenersi inattivi e scoloriti tanto da scoraggiare gli appassionati fino al punto di farli rinunciare al loro allevamento.
Quante volte sono stato scherzosamente deriso dagli amici che venivano a trovarmi per ammirare i miei decantati gioielli e si trovavano di fronte ad un gruppo di assurde sardine grigiastre che pascolavano annoiate sul fondo della vasca, e a poco valeva cercare di spiegare che purtroppo in quel momento i maschi si trovavano in periodo di "pace dei sensi", mentre solo poco tempo prima...!!

Nel tentativo di evitarvi figuracce e di permettervi di godere appieno di questo spettacolo della natura cercherò di dare qualche consiglio, frutto della mia esperienza e della lettura di testi segnalati nella bibliografia. Innanzitutto cerchiamo di resistere alla tentazione di acquistare pesci selvatici.Ultimamente nei listini degli importatori figurano sempre nuove varietà molto allettanti, ma i maschi, sconvolti dal radicale cambiamento ambientale, molto difficilmente ri acquisteranno i colori originari, pur potendo riprodursi.Molto meglio dunque procurarsi un gruppetto di giovani di riproduzione, crescendo insieme i maschi verso i l0 cm di lunghezza massima (L.T.), stimolati dalla competizione, cominceranno ad evidenziare i colori.

La competizione dei maschi conspecifici infatti li stimola ancor di più all’accoppiamento per cui l’ideale è allestire una vasca di 600 litri o più ed allevare 3 o più maschi contemporaneamente ad un gruppo di femmine.
Teniamo presente che nonostante questo Ciclide possa raggiungere anche dimensioni considerevoli, l6 – l8 cm di L.T., si tratta di un pesce molto tranquillo e facilmente spaventabile per cui bisogna evitare di farlo convivere con specie troppo vivaci ed aggressive come Petrochromis, Tropheus, Ophthalmotilapia o Cyprichromis species jumbo.

L’arredamento della vasca dovrà essere disposto in modo da lasciare ampi spazi liberi da rocce e ricoperti solo da sabbia o ghiaietto molto fine cosicché i maschi possano costruire i loro nidi.Inoltre se abbiamo più di un maschio disponiamo alcune rocce anche nelle zone sabbiose in modo da prestabilire una suddivisione del fondo, affinché ogni maschio possa occupare un suo territorio delimitato e non sia tentato di occupare tutto lo spazio disponibile.
Altro punto molto importante è l'alimentazione; in acquario Cyathopharynx tende a sovralimentarsi, ingerendo qualsiasi tipo di cibo, e ad ingrassare, mentre in natura si nutre di cibo molto povero di proteine, ma ricco di scorie, cioè alghe unicellulari, tipo diatomee, che raccoglie dal fondo masticando di continuo la sabbia.
Quindi dobbiamo sempre somministrare ai pesci adulti modeste quantità di mangime vegetale.Probabilmente a causa dell’alimentazione povera e della grande attività dei maschi, questi pesci raggiungono il massimo dello sviluppo solo verso un anno e mezzo di età, ma già a 3–4 anni hanno perso la loro forma migliore e questo è un altro motivo per non acquistare pesci già adulti di cui non conosciamo l’età.
Naturalmente poi, come per tutti gli altri pesci, ed in particolare quelli del Tanganica, anche le condizioni della acqua devono essere curate in modo da avvicinarsi il più possibile a quelle naturali.

Ci sono infine alcune cose che possiamo fare e sono proprio quelle che possono darci le maggiori soddisfazioni in quanto mettono in gioco la nostra sensibilità, la nostra esperienza ed il nostro spirito di iniziativa.
Mi riferisco a piccole modifiche delle condizioni ambientali che possono innescare un cambiamento del comportamento stimolando l’attività riproduttiva.
Ad esempio maggior frequenza dei cambi d’acqua o modeste variazioni della temperatura, sia verso l’alto che verso il basso, oppure aumenti e diminuzioni della durata e della varietà dell’illuminazione, o cambiamenti nella disposizione dell’arredamento della vasca oppure, infine, l’ introduzione di un altro maschio, se ne abbiamo uno solo, o di altri pesci dalla colorazione simile in modo da stimolare la competizione.

Ma ciò di cui non possiamo assolutamente fare a meno è una buona dose di pazienza.

Un ultimo consiglio: se volete saperne di più sulle condizioni di vita in natura e sulle tante varianti geografiche di questi pesci vi consiglio vivamente i testi citati in bibliografia, ma soprattutto la visione dell’interessantissima videocassetta " Hidden African beauties" di H. W. Dieckhoff in cui si possono ammirare Cyatopharynx furcifer veramente stupendi.

Bibliografia
HACARD J. P. (l993) Un Cichlide de rève. Aquarama vol n°l29 – l – 93 pp 9 – l5. Strasbourg, France.
KONINGS AD. (l988) Tanganyikan Cichlids. Verduijn Cichlids & L. F. M..Zevenhuizen. Holland.
KONINGS AD., DIECKHOFF H. W. (l992) Les Secrets du Tanganyika. Africa. Marseille. France.
KONINGS AD. (l995) Fairytale cichlids of the genus Cyathopharynx. The Cichlids Yearbook vol. 5 pp 6 – 9. Cichlid Press. St. Leon Rot. Germany.
SCHUPKE P. (l992) Nach Wie vor faszinierend i Cyathopharynx furcifer. Datz 7/92 pp 423 – 426. Stuttgart. Germany.

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