di Uwe Romer e David Soares

Questa specie, (Kullander, 1986) appartiene al gruppo di A. cacatuoides a cui è strettamente imparentata insieme con A. norberti. Si distingue per la banda laterale che finisce sempre all'altezza della settima barra verticale di fronte alla macchia tonda sulla base del peduncolo caudale. La località in cui è stato catturato l'olotipo è un fiumiciattolo vicino all’Igarape Formosa, nello stato brasiliano di Acre. Al momento attuale non si sa praticamente nulla della distribuzione ed ecologia di questa specie, le uniche località di ritrovamento conosciute sono nel bacino del Rio Juruà e del Rio Tarauaca, non si conoscono i valori chimico-fisici dell'acqua, Goulding afferma che A. juruensis vive in fiumi con acque nere e chiare, descrive il sito di cattura come una pozza residua della foresta inondata. La livrea di questa specie è molto simile a quella di A. cacatuoides, A. luelingi e A. norberti, ma gli esemplari vivi sono caratterizzati da 3 pori intraorbitali (visibili sono nelle ottime fotografie), mandibole fortemente sviluppate con labbra spesse e carnose giallastre o rossastre,.la fascia laterale già descritta, filamenti della pinna dorsale molto sviluppati (anche nelle femmine) ed una piccola macchia nera alla base superiore della pinna pettorale; nelle femmine è visibile una striscia ventrale. La pinna caudale dei maschi presenta un disegno regolare di strisce verticali mentre non sono presenti macchie come nelle altre specie del gruppo A. cacatuoides. I maschi adulti sono decisamente più grandi delle femmine e mostrano prolungamenti della porzione soffice delle pinne impari. I vecchi esemplari hanno un'aria massiccia. Durante il periodo delle cure parentali nelle femmine è chiaramente visibile la fascia laterale con la macchia tonda sulla base della pinna caudale. Quando il pesce è in fase aggressiva la fascia si riduce ad una macchia rotonda. Inoltre sono presenti una larga fascia sulle guance ed un disegno nero nella regione del mento simile ad una maschera che si allarga fino al petto. Il dimorfismo sessuale è evidente anche quando gli esemplari sono giovani, basta cercare le tipiche macchie nere sul ventre e le pinne ventrali nere delle femmine. Questa specie non pone particolari problemi di allevamento, se si osservano poche, semplici regole. La temperatura ottimale è tra i 23 C ed i 27 C, il pH può oscillare tra 4.5 e 6 e la conduttività tra 50 e 200 microsiemens, la durezza tra 2 e 6 dGH, A. juruensis non accetta volentieri valori differenti da questi. La riproduzione è facile e con molte uova se l'acqua è molto tenera ed acida. Questa specie poligama è sorprendentemente pacifica durante la cura della covata che può contenere fino a 200 avannotti, persine in vasche piccole possono essere allevati insieme diversi

esemplari senza conflitti, un fenomeno riscontrabile anche in A. borelli (REGAN, 1906). E' consigliabile quindi allevare questa specie in acquari di almeno 200 litri per osservare tutte le sfaccettature del comportamento con i combattimenti ritualizzati tra i maschi che si affrontano tenendo la bocca spalancata per far risaltare le labbra rosse. E' bene considerare che l'aggressività interspecifica è molto alta perché A. juruensis è senza pietà nei confronti di qualunque possibile aggressore, se si allevano più specie insieme si devono offrire molti nascondigli nell'acquario. Poiché si sa così poco di questa specie considerate questo articolo come un appello a divulgare notizie, raccolte in natura od in acquario, per approfondire la conoscenza dell'ecologia, distribuzione ed ecologia di A. juruensis. 

BIBLIOGRAFIA

ROMER U. & SOARES D.: Apistogramma juruensis Kullander, 1986: Beobachtung zur Aquarienbioloie eines neu eingefuhrten Zwergbuntbarsches. Aquarium Haute. 

STAECK W. (1991): Bine neue Apistogramma - Art (Teleostei-Cichlidae) aus dem peruanischen Amazonasgebiet. Icht. Exploration of Freshwater 2: 139-149.

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